Il manubrio assolve a tre funzioni essenziali per il complesso ciclista-bici.
E' innanzitutto il mezzo per direzionare la bici. Il manubrio, inoltre, é il mezzo per mantenere in equilibrio verticale il complesso ciclista-bici (ciò avviene per mezzo di micro cambi di direzione che associati al rotolamento delle ruote provocano una coppia girostatica che lo mantiene in posizione verticale e quindi in equilibrio).
Costituisce, infine, l’appoggio del busto del ciclista che, nel caso di necessità di incrementare il ritmo della pedalata, ne fa un punto di forza.
Manubri eleganti, pratici e aerodinamici
Le differenti forme di manubri esistenti in commercio sono determinate, oltre che dalla moda e per soddisfare gusti personali, dalla necessità di avere più punti di forza. Si passa infatti dal manubrio diritto con manopole rialzate, detto "manubrio R", che contraddistingue le bici Holland e privilegia la comodità, il controllo e non affatica il collo che risulta poco inclinato, ai manubri per bici da corsa che sono disegnati per permettere al ciclista più assetti in funzione dell’andamento della corsa e della necessità di ottimizzare l’aerodinamica alle alte velocità.
Le bici da città hanno di solito un manubrio curvo ad arco.
Le Mountain Bikes, a volte anche le City Bike, hanno un manubrio abbastanza largo e dritto in modo da aumentare la maneggevolezza del mezzo e affaticare meno la schiena.
In generale, per chi vuole orientarsi alla pratica più sportiva della bicicletta da corsa o mtb, la larghezza del manubrio dovrebbe essere simile a quella delle spalle.
La posizione corretta del manubrio
Per le bici Holland e City Bikes il manubrio deve essere posizionato in modo da avere le manopole 3-4 cm più alte del piano della sella e distanti dall’asse verticale passante per la pedaliera 25-30 cm in simmetria con la sella.
Per eseguire questi aggiustamenti sul manubrio si procede osservando innanzi tutto che esso è reso solidale alla forcella mediante la deformazione del suo cannotto, all’interno di quello della forcella, ottenuta con la penetrazione, nel canotto, di un blocchetto conico che avanza, o si ritrae, lungo una bacchetta filettata con testa a vite, testa esagonale o con innesto a brugola al centro del manubrio.
Attenzione! nelle vecchie bici spesso è elegantemente mascherata da un dischetto con la marca della bici. Tutto ciò è comunemente chiamato expander.
Quindi, per liberare il manubrio e poterne aggiustare l’altezza o per ruotarlo in modo che sia ortogonale (cioè perpendicolare) rispetto all’asse longitudinale della bicicletta, basta svitare la testa della bacchetta filettata.
Attenzione! non fate più di due o tre giri di vite per evitare che il blocchetto conico interno, l’expander, si stacchi e vada a cadere nel tubo di sterzo rendendo impossibile il suo successivo serraggio. Fatto ciò basterà un colpo secco, sulla testa della bacchetta filettata, con una mazzetta di plastica per annullare la deformazione e di conseguenza il bloccaggio del manubrio.
Se occorre, si può anche agire sull'inclinazione del manubrio, un volta decisa l'altezza, per consentire un giusto appoggio delle braccia e una agevole 'presa' delle leve dei freni, allentando la vite sulle ganasce che lo sostengono.
Soprattutto nelle bici Holland o da città, che hanno il manubrio 'ad arco', questa regolazione può cambiare l'altezza delle manopole senza aver variatol'altezza del manubrio nel piantone.
Dopo aver posizionato il manubrio all’altezza voluta e controllato l’ortogonalità rispetto all’asse longitudinale della bicicletta, ponendoci di fronte alla bici con la ruota anteriore saldamente stretta fra le gambe, potremo procedere al serraggio.