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Archivio  > Eventi 2007  > 1° Conferenza Nazionale Bici  




Due ruote per il futuro

A Milano la Prima Conferenza nazionale della Bici

Dal 9 all'11 novembre si svolgerà a Milano la conferenza nazionale della bicicletta dal titolo "Due ruote per il futuro". Il sito ufficiale della conferenza è www.bici2007.it.

Si tratta di una iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Provincia di Milano, con una grande collaborazione della FIAB, oltre che di FCI, AICC, ANCMA e di Euromobility.

La conferenza si svolgerà in sessione plenaria il 9 e l'11 novembre, mentre sabato 10 novembre sarà strutturata con numerosi workshop molto interessanti, di cui è già disponibile il programma completo: in sede sono in distribuzione i folder cartacei; ulteriori informazioni (e il pdf del programma) sono presenti sul sito segnalato.

Si tratta di un evento che costituisce sicuramente un fatto di notevole importanza per la cultura della bicicletta in Italia.

Richiamiamo la vostra attenzione da subito su un punto: le sedi della conferenza sono due, ed è bene non confondersi.
Il primo giorno (9 novembre) si svolgerà interamente presso la Sala Congressi della Provincia di Milano, in via Corridoni 16. I due giorni successivi (10 e 11 novembre) gli appuntamenti si svolgeranno tutti presso il Polo Fieristico di Rho-Pero, sede della Fiera del Ciclo (EICMA 2007).

I numerosi seminari trattano il tema della bici sotto vari profili: mobilità e sostenibilità ambientale, normativa, salute, sicurezza, educazione, sport. I workshop della conferenza si svilupperanno nell'arco di circa un'ora e mezza ciascuno, in genere con un intervento di apertura del moderatore e 3 interventi di diversi relatori.

Verranno lasciati al dibattito circa 30- 40 minuti a cui seguirà la chiusura del moderatore.
Ciascun workshop può accogliere al massimo 60 partecipanti, per cui è necessario iscriversi con congruo anticipo. Una volta esauriti i posti disponibili, le iscrizioni in esubero verranno dirottate su altri temi.

L'iscrizione anticipata vi consentirà di trovare all'ingresso il kit di partecipazione già compilato e di accedere gratuitamente al Salone internazionale della bici EICMA. Inoltre al momento dell'iscrizione è possibile allegare vostri documenti che potrebbero essere utilizzati nel corso del dibattito.

Il form per l'iscrizione è a questa pagina:
http://www.bici2007.it/bici/iscrizione_online.html

Per dare modo a persone della FIAB di tutta Italia di partecipare alla conferenza, chiediamo ai soci che siano disponibili ad ospitare di darne da subito segnalazione alla segreteria di Fiab CICLOBBY a mezzo mail:
direttore@fiab-onlus.it o per via telefonica 02.69311624.

Grazie a tutti per l’attenzione e la collaborazione nella diffusione dell’evento.

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus e coordinatore regionale FIAB Lombardia)


ATM
, Azienda Trasporti Milanesi, in occasione della conferenza offrira' il trasporto gratuito delle biciclette sulle 3 linee della metropolitana.  (il comunicato di ATM)


      





Due ruote per il futuro

Si e' conclusa a Milano la Prima Conferenza Nazionale della Bicicletta “Inbici - Due ruote per il futuro”, organizzata dal Ministero dell’Ambiente e dalla Provincia di Milano (9-11 novembre 2007).

Tre giorni di dibattiti, seminari, fitti incontri che hanno visto affrontare, per la prima volta in Italia, i temi della mobilità ciclistica in un’ottica non più di settore ma “trasversale”, con una visione finalmente strategica, aperta e complessa, coinvolgendo in termini partecipativi la rete associativa, con i suoi centri di competenze, e i cittadini, insieme ai grandi decisori, alle istituzioni, agli enti locali, agli amministratori e ai tecnici, alle aziende e agli enti.

Tre giorni per discutere, per confrontarsi, per capire cosa manca in Italia per far decollare una vera, concreta politica della mobilità ciclistica, quali contenuti essa debba avere, quali passi sono necessari, e per riflettere in modo informato sulle tante nostre arretratezze ma anche sui molti spunti positivi che pure si affacciano nel frastagliato orizzonte della nostra penisola.

Molta è ancora la strada da percorrere perché si possa finalmente vedere affermato il principio che l’Italia non è solo “lunga”, nella sua estensione territoriale, ma anche veramente “una” ed europea a pieno titolo, in fatto di mobilità sostenibile.

Come ha autorevolmente osservato nel suo intervento Manfred Neun, presidente di European Cyclists’ Federation, se anche solo un decimo di quanto emerso nel corso della Conferenza troverà attuazione, per l’Italia sarà una vera rivoluzione. Una rivoluzione dolce e leggera, su due ruote. Ma con effetti straordinari.

Da qui è nato un doppio impegno: quello di rendere la Conferenza un appuntamento di confronto a cadenza biennale itinerante in Italia, sul modello di Velo-City, e quello, fatto proprio esplicitamente dal Ministro dell’Ambiente al termine della conferenza, di istituire un Servizio nazionale per la Mobilità Ciclistica.

E’ stata purtroppo rilevata la mancata copertura informativa dei principali media nazionali che, con qualche lodevole eccezione, hanno “bucato” l’evento. Si è infatti parlato soprattutto dei pesanti disagi del traffico automobilistico in occasione del Salone del Ciclo e Motociclo alla Fiera di Rho, delle code chilometriche, dell’inadeguatezza di strade e parcheggi, delle insufficienze del trasporto pubblico, del grande affollamento di visitatori, della presenza di Vip. Ma, a proposito di “scomparsa dei fatti”, la Conferenza della bici è rimasta nell’ombra.
C’è da chiedersi, e su questo crediamo occorra riflettere seriamente tutti insieme, pur nel rispetto dei diversi ruoli, come si possa promuovere un cambiamento culturale condiviso, davanti alle note e annose difficoltà che la mobilità dolce trova storicamente nel nostro Paese, se occasioni come questa - che non vogliono essere mere passerelle, ma costituire un punto di approdo significativo con la messa a fattor comune di esperienze importanti e spesso ancora isolate - non trovano attenzione e restano confinate, quando va bene, alle pagine locali o alla esperienza dei singoli partecipanti, per quanto numerosi e qualificati essi possano essere.

Dopo i saluti istituzionali, il dibattito di apertura di venerdì, moderato da Paolo Garimberti, ha visto da subito aprirsi il confronto con alcune realtà europee, direttamente dalla voce dei protagonisti: il Bicycle Master Plan della Germania (relatrice Dagmar Meyer, Ministero federale per il Traffico), Monsieur Vélo e il caso di Parigi (con il rappresentante del Governo francese Hubert Peigné, coordinatore delle politiche per la mobilità ciclistica), l’esperienza spagnola delle Vias Verdes, riportata dalla responsabile Carmen Aycart Luengo, e la posizione dell’Unione Province Italiane sul tema della bicicletta nelle politiche di governo del territorio tra mobilità quotidiana, programmazione e interventi, esposta dall’assessore Pietro Mezzi. E ancora: la relazione di Luigi Riccardi, direttore FIAB, sulla bici come strumento ecosostenibile nelle politiche per gli spostamenti quotidiani, per il turismo e per la salute, quella del responsabile del settore amatoriale della Federazione Ciclistica Italiana, Carlo Zuccaro, sul ruolo della bici nell’educazione all’ambiente e allo sport.

Partendo dagli spunti della sessione plenaria di venerdì, i partecipanti (oltre ottocento le presenze registrate) hanno dato vita, nell’intera giornata di sabato 10 novembre, ai numerosi workshop di approfondimento, distribuiti nelle aule della Fiera Milano di Rho-Pero.

Diciotto i filoni tematici dei workshop, nei quali molti esperti FIAB erano tra i relatori:
  1. Pianificazione delle reti e progettazione delle infrastrutture
  2. Modelli istituzionali
  3. L’integrazione modale, le bici sul treno e nel trasporto pubblico locale
  4. Modelli economici e mobility management
  5. Sicurezza del ciclista e moderazione del traffico
  6. Promozione e turismo
  7. Riforma del Codice della Strada (CdS)
  8. Itinerari e grandi reti ciclabili
  9. Adeguamento della legislazione nazionale e regionale
  10. Fruizione sostenibile delle aree protette
  11. Aggiornamento dei regolamenti tecnici e della progettazione
  12. Accessibilità, supporti e promozione
  13. Benefici sull’ambiente e il territorio
  14. L’educazione allo sport
  15. Benefici sull’individuo
  16. L’agonismo: organizzazione e formazione
  17. Sicurezza delle biciclette e dei dispositivi di protezione individuale
  18. L’educazione alla mobilità nell’età scolare e per gli adulti

Nel corso di uno dei seminari più “caldi”, quello sul tema della intermodalità con i mezzi pubblici, è emerso il grave ritardo culturale del vettore ferroviario italiano.
Dopo lo scioglimento del monolitico Ente Ferrovie dello Stato, con le cui rigidità burocratiche ogni confronto era una missione impossibile, la moltiplicazione dei soggetti titolati (Trenitalia, Rfi, Grandi Stazioni, Cento Stazioni, etc.), lo spacchettamento di competenze e responsabilità, l’assenza di coordinamento, la frequente rotazione e la permanente instabilità delle figure di riferimento dirigenziali, hanno creato più di una difficoltà, se è vero che, ancora oggi, l’offerta di strutture e servizi per la mobilità ciclistica è spesso carente, quando non del tutto assente e con poche e ristrette aree di soddisfazione: ad esempio, si è citato il caso della Stazione Centrale di Milano, una delle più grandi ed importanti d’Italia, dove il progetto di ristrutturazione attualmente in corso di esecuzione, per importi da milioni di euro, non prevede praticamente nulla in termini di accessibilità ciclistica. Errori progettuali, sicuramente, ma anche deficit della committenza che non ha evidentemente saputo tenere conto di bisogni attuali e futuri.
Si è dunque ribadito che bici e mezzi pubblici sono alleati nella lotta contro traffico e inquinamento e per una migliore mobilità, consapevoli che, nel settore dei trasporti, l’offerta modifica la domanda e che, anche per questo, è indispensabile una piena collaborazione dei diversi soggetti, a partire dai responsabili manageriali delle aziende del pubblico trasporto.

Domenica 11, al termine della sessione plenaria del mattino, dove sono state riportate le sintesi dei lavori dei diversi workshop del giorno precedente, i partecipanti alla conferenza nazionale hanno approvato per acclamazione il documento conclusivo dei lavori, che è accessibile al seguente link: http://www.bici2007.it/bici/manifesto/index.html.
I lavori saranno oggetto di organizzazione e pubblicazione attraverso il medesimo sito istituzionale.

Le presentazioni dei relatori FIAB, che hanno dimostrato l’importanza del ruolo e delle autentiche competenze della nostra associazione, sono disponibili a questo indirizzo: http://www.ciclodi.it/notizia.asp?IdN=1357

La FIAB ha inoltre presentato cinque quaderni tecnici del "Centro Studi FIAB Riccardo Gallimbeni" sui seguenti argomenti: Bicicletta, sicurezza stradale e mobilità sostenibile (a cura di E. Galatola); Bicitalia, Rete Ciclabile Nazionale, Linee guida per la realizzazione (C. Pedroni); Il Codice della Strada e la bicicletta (E. Chiarini); Un'idea per il cicloturismo. L'esperienza di Albergabici della FIAB (M. Mutterle); Girogirotonda. La protezione dei ciclisti nelle rotatorie stradali (A. Marescotti – M. Caranti).
Questi interessanti documenti sono scaricabili dal sito FIAB www.fiab-onlus.it.

Almeno due primi parziali effetti positivi della Conferenza nazionale della bicicletta ci sono stati, anche a Milano: la presentazione pubblica, da parte dell’assessore Croci, del Piano della Mobilità Ciclistica, che ora si apre finalmente alla fase della consultazione civica, prima della sua definitiva approvazione, e l’annuncio dell’avvio del servizio di Bike Sharing sul modello parigino.

Ora attendiamo le prime realizzazioni. La credibilità della nuova attenzione politica pro-bici deve partire dal rispetto degli impegni. Misurandosi in modo coerente con i contenuti e gli obiettivi.

    Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus e coordinatore regionale FIAB Lombardia)
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