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Pedoni contro ciclisti?
Lunedì 4 giugno 2007
dalle ore 18 in piazza della Scala
manifestazione
Pedoni e ciclisti insieme contro il traffico e per la sicurezza stradale E' tempo, anche a Milano, di scendere dall'auto
Non ne possiamo più del Partito dell’Automobile “sempre e comunque” che nega a pedoni, ciclisti, disabili, anziani e bambini la libertà di muoversi sulle strade in sicurezza, a piedi non meno che in bici.Si dice che la strada è di tutti, ma a Milano, come in altre grandi città italiane, è stata invece espropriata ad esclusivo beneficio delle auto. Traffico, inquinamento atmosferico e acustico, insicurezza stradale sono i temi fondamentali di un’emergenza che richiede di essere governata.In una città che subisce da anni l’assedio di un traffico motorizzato spesso senza regole e privo di controlli, che divora lo spazio e il tempo della mobilità quotidiana, ostacola il trasporto pubblico, riduce le nostre strade ad ammassi di lamiere, consuma risorse non rinnovabili, ci costringe a vivere in una “camera a gas”, pende come costante minaccia su chi si avventura nelle strade senza le protezioni di air bag, carrozzerie e bull bar, determinando anche, oltre a numerosi incidenti con morti e feriti a danno degli utenti deboli, una permanente percezione di insicurezza stradale, sono sempre più i cittadini che chiedono all’Amministrazione di favorire le alternative sostenibili per uscire da una delle più gravi emergenze della nostra realtà urbana.Fiab CICLOBBY apprezza il lavoro che sin qui si sta svolgendo al Tavolo tecnico della mobilità e che prelude alla emanazione del Piano della Mobilità Ciclistica, e con ciò non esita a lodare gli sforzi per dare a Milano una politica della ciclabilità che è stata per anni totalmente assente nel governo cittadino. Ma il Piano è pur sempre un documento che, di per sé, non fa girare le bici. Per questo, a un anno dall’insediamento della nuova Giunta e in assenza di qualsiasi attuazione concreta a favore della mobilità debole, è arrivato il tempo di chiedere e pretendere, legittimamente, che si dia corso da subito alle realizzazioni. In questa occasione non manifestiamo “contro” qualcuno, ma “per” l’affermazione di una cultura della mobilità sostenibile che a Milano rischia di essere ancora una volta schiacciata dal Partito dell’auto-a-tutti-i-costi, con le sue organizzazioni portaborse e le sue ramificazioni fin dentro i mezzi di comunicazione, come alcune recenti polemiche hanno dimostrato sin troppo bene anche ai più distratti.Per questo chiediamo che, sin dal 2007, vengano avviati interventi concreti su tre punti-chiave prioritari, che rispondono a esigenze diffuse, del tutto coerenti in ogni caso con il Piano in via di elaborazione:
- parcheggi: occorre procedere alla posa di idonee attrezzature per il parcheggio sicuro delle bici, anche per contrastare fenomeni diffusi di parcheggio selvaggio, che costituiscono spesso fonte di disagio per la mobilità pedonale;
- strade a 30 km/h: i picchi di velocità sono una delle prime cause di incidenti con conseguenze di rilevante gravità. Per favorire la circolazione sicura delle biciclette e per migliorare la sicurezza dei pedoni si dovrebbe iniziare ad attuare il provvedimento di limitazione della velocità dei veicoli in tutti i controviali cittadini (ad es. i viali delle Regioni) e puntare all’estensione delle “Zone 30”;
- uso regolamentato dei marciapiedi: si tratta di applicare ai marciapiedi che, per le loro caratteristiche, lo consentono quanto già previsto dalla vigente normativa (Codice della Strada art. 39 e Regolamento del CdS art. 122, 9c): cd. pista ciclabile contigua al marciapiede e percorso pedonale e ciclabile.
La mobilità dolce, a Milano, ha già atteso abbastanza. Ora è tempo di concretizzazioni.
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