Gita organizzata da Pietro Scafati.

Il resoconto della gita.

Accompagnati dai flutti del Ticino si pedalava in buona armonia, in quella cornice che ci vedeva uscire da Sesto Calende lungo la costa del fiume, illuminata da un sole limpidissimo con alle spalle il monte Rosa e le montagne circostanti, innevate e spettacolari. Eravamo solo in cinque, insolitamente pochi rispetto alle gite che normalmente propongo; la cosa era però dovuta alla giornata particolarmente fredda che, credo, abbia scoraggiato gran parte dei potenziali partecipanti non disponibili ad affrontare una temperatura ben sotto gli zero gradi, per raggiungere al mattino la stazione Garibaldi dalla quale si sarebbe partiti.

Ritengo utile nominare i miei compagni di gita, perchè più di altri io penso hanno saputo valutare che anche in una giornata particolarmente fredda, vestendosi adeguatamente, si può godere di un'escursione salutare e del piacere estetico di vedute paesagistiche degni delle stagioni più miti.
Essi sono:
Aldo monzeglio (presidente onorario di ciclobby)
Nicole Autissier
Romana Cirillo e
Paolo Civollari.
Arrivati nei pressi del ponte di Somma Lombardo ci siamo concessi una deviazione dal percorso previsto, dovuta al fatto che viaggiavamo ad una media piuttosto alta e questo ci avrebbe fatto arrivare troppo presto all'appuntamento per il pranzo in trattoria. Ci siamo quindi diretti a Varallo Pombia, godendo di una splendida strada ondulata ed in salita, raggiungendo il paese, abbiamo apprezzato begli scorci panoramici a valle, dove le acque del Ticino, limpidissime nella giornata tersa, scorrevano placidamente con la cornice dei suoi boscosi poggi colorati d'inverno.

Il pranzo a Castelnovate è stato anch'esso piacevole, perchè oltre ad aver mangiato tutti bene abbiamo discusso piacevolmente, riscontrando una comune affinità di giudizio su diverse questioni sociali, che in questo periodo ci vedono osservatori o protagonisti.

Al ritorno abbiamo riscoperto una vecchia strada che, partendo da Tornavento, costeggia un ramo del Ticino e arriva a Turbigo. E'valsa la pena farla perchè pur essendo sterrata si percorre ancora bene e consente di osservare una certa fauna, quale: gabbiani, anatre, qualche cigno isolato e, per gradire, un
esteso maneggio dove i cavalli circolano allo stato quasi brado.

Abbiamo concluso il giro a Magenta, dove siamo arrivati puntualissimi, decisamente soddisfatti della gita.

Arrivederci al 18 gennaio e buone feste.
         Pietro Scafati