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Scherza coi fanti e lascia stare i santi (13/05/2007) *

Il territorio del Comune di Zeri è costituito da un'ampia vallata al confine della Toscana nord-occidentale con la Liguria e l'Emilia, o meglio, da tre vallate due delle quali parallele, orientate verso est in direzione del fiume Magra, una in senso contrario, già nello spartiacque ligure, verso il fiume Vara, che del Magra diverrà poi affluente.
La parte inferiore delle tre valli scende verso il basso con profondità, è inabitata e quasi inutilizzata; la parte mediana, ed anche quella medio-alta si apre invece in un vasto cerchio di alture e declivi in prossimità dei crinali dell'Appennino e dei suoi contrafforti secondari.
In questa parte, che ha un'altitudine media tra i 600 e 1.400 m. sl.m., vive da secoli la popolazione sfruttando i prati-pascolo molto estesi ed i boschi di castagno e di faggio.
Partenza da Pontremoli subito in salita, ma sempre pedalabile, che ci porta senza particolari problemi fino a quota 670 s.l.m. Lungo questo tratto di strada si transita alla "Tecchia rossa" (566 s.l.m.), un'inconfondibile costa rocciosa di colore rossastro. A quota 670 la strada scende per un pò, ma è solo un'illusione. Siamo arrivatti a Noce (uno dei comuni di Zeri). Qui si comincia a capire perché non bisogna scherzare con i santi. La strada riprende a salire inesorabile fino al P.so dei Due Santi (1392 s.l.m.) e negli ultimi 2.5 km la pendenza media arriva a toccare punte dell'11.5%.

Una breve sosta per la classica foto di celebrazione dell'impresa e poi giù in picchiata per tornare verso Noce dove sostiamo per la pausa pranzo.
Il nostro anello prevede adesso di spostarci sull'altro versante della Valle di Zeri per salire verso il Passo Mistadella (alt.1031). La strada sale dolcemente e in assenza di traffico ci porta piano piano ad uscire dalla Valle di Zeri per entrare in quella più selvaggia di Rossano. Un ultimo tratto con pendenza accentuata (nulla in confronto al P.so dei due Santi) ci porta al Passo Mistadella da dove è possibile ammirare un bellissimo panorama, sia verso la Liguria sia verso le valli della Lunigiana.
Indossate le giacche a vento cominciamo la discesa verso Pontremoli. Appena passato Arzelato (alt.870) ci fermiamo per ammirare il panorama. Davanti a noi l'intera Lunigiana, dal monte Molinatico fino alle Alpi Apuane con tutta la catena dell'Appennino Tosco-Emiliano. Altri 10 km di ripida discesa ci consentono di rientrare a Pontremoli quando sono ormai le 18.00.
Il tempo di ordinare delle pizze da mangiare in treno (ci aspettano infatti 3 ore di viaggio), per gustarci un rinfrescante gelato, per un rapido giro tra le vie del centro e poi in stazione.
Unica nota dolente della giornata Trenitalia.
All'arrivo del treno ci accorgiamo che manca il vagone per il trasporto delle bici (cosa invece prevista e indicata sull'orario di Trenitalia). Per fortuna una gentilissima (e sottolineo veramente gentilissima) controllora ci assiste e si prodiga per farci salire sull'ultima carrozza del treno dove, con fatica e qualche discussione con un passeggero petulante e poco disponibile al compromesso, riusciamo a caricare le nostre bici e ad accomodarci (si fa per dire) su un già affollato treno proveniente da Livorno.

Ahimé questa volta il racconto è poco fantasioso, ma il tempo per narrazioni epiche purtroppo scarseggia.

Le foto si trovano qui

http://www.emmexx.it/Luca/foto/index.php?album=%2F2007

Album: Al passo dei due Santi
Password: vallatadizeri

    Luca Conter

Ps: Grazie a Estelle Campion e ad Antonio Meneghin per il loro contributo fotografico

   
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Il passo
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Laura
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