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Giornate FAI di primavera (25/03/2007)
Con il FAI alla nuova Bovisa
Da quindici anni il FAI (Fondo Italiano per l’Ambiente) organizza le Giornate di primavera, un sabato e una domenica di fine marzo nelle quali ottiene e gestisce l’apertura al pubblico di monumenti di solito chiusi, oppure organizza la visita a monumenti poco conosciuti. E da anni la Fiab, in accordo con il Fai, organizza gruppi che raggiungono uno o più dei luoghi, naturalmente in bicicletta, con il vantaggio di non fare la coda; vantaggio che quest’anno, per la verità, non si è rivelato importante perché la giornata di pioggia aveva evidentemente scoraggiato molti milanesi dall’uscire di casa. Molti milanesi, ma non noi, partiti da piazza Duomo con le nostre biciclette in dodici eroi, compresi alcuni amici di Austria-Italia club che quest’anno organizzava con noi la biciclettata. Dopo una breve sosta al “Pirellone”, edificio ancora modernissimo nonostante i cinquant’anni di età, e al gruppo di palazzi del vecchio “centro direzionale” (Inps, Telecom, Comune), edifici rappresentativi dell’architettura del terziario di mezzo secolo fa, e dopo aver rimpolpato il gruppo con gli amici che si sono aggregati alla sede di Ciclobby, ci siamo diretti verso la meta finale, un esempio importante di quella nuova architettura che crea gli spazi del terziario ristrutturando antiche sedi industriali. Alla Bovisa infatti ci aspettava il Campus Durando, la sede della Facoltà di architettura e design del Politecnico di Milano che occupa l’immenso spazio della Ceretti e Tanfani, una fabbrica di cavi per funivie costruita alla fine dell’Ottocento. La visita ci è stata annunciata come impegnativa e infatti è durata quasi due ore; nonostante cio' non siamo riusciti a visitare proprio tutto il possibile. Ma una guida preparatissima e allegra e la possibilità di avere, in ogni laboratorio, una delle persone che lì insegnano o lavorano, disponibile a spiegare e a rispondere a tutte le domande, hanno reso straordinariamente vivo il contatto con questa realtà, non solo architettonica. Stanchi, contenti e affamati ce ne siamo andati dopo le 14, approfittando di un momento nel quale aveva smesso di piovere.
Donata Schiannini
Foto di Mariella Berti.
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