In risposta a un articolo pubblicato il 25 settembre 2006.
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Spero che il “succo” dell’indagine sui picchi di inquinamento da polveri sottili che è stata condotta dal Corriere della Sera con la collaborazione dell’Istituto dei Tumori, di cui oggi vengono pubblicati i risultati sulle pagine milanesi del quotidiano, non venga inteso, con sintesi approssimativa e banale, che la bici è meglio evitarla e che l’auto, a finestrini chiusi, è l’unico luogo sicuro: sarebbe una risposta paradossale e avventata. Ma purtroppo, nella giostra continua che oscilla tra emergenza e oblio, spesso sul filo del sensazionalismo, non ci sarebbe di che stupirsi.
Fino ad ora si è assistito a un dibattito che, anche nelle fasi più concitate (si avvicina una nuova stagione di emergenze da smog e veleni), non ha prodotto risultati concreti, né per via politica, né con rimedi di giustizia.
Quale giovamento si può trarre dal fatto di sapere che, a partire dall’ottobre 2007, cioè tra un anno ancora, sarà vietata la circolazione dei mezzi Euro 0, cioè i più inquinanti, che a tutt’oggi imperversano sulle nostre strade e nei nostri polmoni?
Quanto alla metropolitana, ricordo una disposizione dell’Ufficio di igiene di qualche anno fa che imponeva di tenere chiusi i finestrini dei treni. Questo implicava, peraltro, la necessità di climatizzare tutte le carrozze: quale sia oggi la realtà è facile constatarlo semplicemente accedendo alla metropolitana.
Traffico e inquinamenti (al plurale, perché sono molti e non limitati alle sole polveri sottili) costituiscono due vere emergenze per la nostra città, con gravi costi individuali e sociali e un bilancio pesante in termini di qualità della vita, che vanno affrontate con la decisione che la serietà del problema richiede, senza altri attendismi. Cercando la più ampia condivisione ma facendo appello al senso di responsabilità di ciascuno. E con un’attenzione continua, che non risenta dell’andamento dei cicli stagionali.
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)