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Circolazione delle biciclette sui marciapiedi


Pubblichiamo qui a seguire il testo della lettera inviata al Sindaco Letizia Moratti e all'Assessore al Traffico Edoardo Croci.
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Lettera aperta
 
Egr. sig. Sindaco
Dott.ssa Letizia Moratti
 
Egr. sig. Assessore Mobilità, Trasporti, Ambiente
Dott. Edoardo Croci
 
 
Milano, 25 maggio 2007
 
Oggetto: circolazione delle biciclette sui marciapiedi
 
Gent. dott.ssa Moratti, Egr. dott. Croci,
Abbiamo apprezzato e apprezziamo il lavoro che sin qui si sta svolgendo al Tavolo tecnico della mobilità e che prelude alla emanazione del Piano della Mobilità Ciclistica, su cui mi aggiorna il dott. Luigi Riccardi, ivi presente per la nostra associazione.
 
Appoggiamo la buona volontà e gli sforzi per dare a Milano una politica della ciclabilità che è stata per anni totalmente assente nel governo cittadino. Ma è evidente che, come ricorda anche un noto proverbio, le buone intenzioni da sole non bastano.
 
Per questo motivo, ci è apparsa del tutto inopportuna, oltreché assolutamente sorprendente – mentre ancora neppure un cantiere per la ciclabilità si è concretamente attivato – la circolare emanata il 18.05.2007 dal Settore presidio del Territorio (Direzione di settore) della Polizia Locale, in persona del vice comandante dott. Virgilio Appiani, indirizzata ai responsabili dei Comandi di zona e del Servizio radiomobile e avente ad oggetto la “circolazione delle biciclette sui marciapiedi”.
 
Le inevitabili ripercussioni mediatiche che tale provvedimento ha avuto, con letture “politiche” anche molto distorte e contrastanti, danno luogo a un dibattito irrazionale di assai dubbia utilità, tendono di fatto ad alimentare conflitti non auspicabili tra ciclisti e pedoni, entrambe categorie di utenza debole, ma soprattutto generano effetti che vengono fatti ricadere sull’Amministrazione, di cui gli atti della Polizia Locale sono, magari del tutto impropriamente, considerati espressione.
 
La circolare del Comando di Polizia Locale prende spunto da alcuni esposti e lamentele di cittadini, ma non solo dimentica le specifiche previsioni normative sul tema in oggetto (Codice della strada art. 39 e Regolamento del CdS art. 122, 9c); omette di considerare le ragioni per cui così spesso i ciclisti utilizzano i marciapiedi, indotti da una sorta di “stato di necessità” per la grave situazione prodotta dal traffico, dall’inquinamento e dallo stato delle strade; non chiarisce agli agenti il senso del richiamo: se cioè essi siano sollecitati ad intervenire a fronte di comportamenti concretamente pericolosi, nel qual caso il provvedimento sarebbe superfluo configurando il mero adempimento di un dovere, ovvero se l’attenzione vada rivolta al ciclista che, sic et simpliciter, percorre in bici un marciapiede.
Tale nota, inoltre, neppure prende posizione sulle numerose e quotidiane occupazioni motorizzate dei marciapiedi e sulle insidie e violazioni anche gravi – per le quali i cittadini fanno inutilmente esposti da anni – che vedono ciclisti e pedoni vittime numerose e frequenti: il problema della insicurezza stradale a Milano esiste senza dubbio, ed è molto grave, ma certo non a causa delle biciclette (e sarebbe quantomeno paradossale voler sostenere il contrario).
 
Alla luce di quanto sopra, e anche in considerazione che il tema dell’utilizzo regolamentato dei marciapiedi da parte dei ciclisti rientra tra i provvedimenti del Piano della Mobilità Ciclistica in elaborazione, a nome dell’associazione e di molti cittadini chiedo al Sindaco e all’Assessore alla Mobilità, in quanto rappresentanti dell’Amministrazione cittadina e responsabili gerarchici della Polizia Locale, di prendere posizione su questo tema per sciogliere gli equivoci, rasserenare il clima e aiutare a restituire una lettura corretta e razionale delle norme in questione, favorendo un dibattito il più possibile sereno e puntuale, anche con il coinvolgimento della Polizia Locale.
 
Confidando in un cenno di riscontro, porgo distinti saluti
 
 
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)
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