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I ladri di biciclette non risentono della crisi economica
posted by estelle.campion on 12/10/2010

(12/10/2010) Articolo dal Corriere della Sera

I ladri di biciclette non risentono
della crisi economica

Ogni anno spariscono diecimila bici. Le ritrovi in piazzale Cantore o ai mercatini di San Donato e Comasina

Il business

I ladri di biciclette non risentono
della crisi economica

Ogni anno spariscono diecimila bici. Le ritrovi in piazzale Cantore o ai mercatini di San Donato e Comasina

MILANO - I ladri di biciclette non sono un ricordo sbiadito di una vecchia pellicola di De Sica. Ci sono ancora, eccome. E ogni sabato si presentano in piazzale Cantore, a pochi metri dalla fiera di Sinigaglia, per vendere il bottino della settimana: mountain bike di ultima generazione, olandesi, da passeggio, da corsa. Nuove e con il sellino ancora incellofanato. Ma anche di seconda scelta. Mai scassate. Prima o poi le «due ruote» passano di lì, ed entro sera si vendono tutte. Ma si possono trovare anche nei mercati dell'usato alla Comasina o a San Donato.
Non sente crisi il grande business delle bici usate. Rubate o dimenticate, a Milano spariscono oltre 10mila biciclette all'anno: più di 20 al giorno. La Fiab, sempre per le statistiche, dice quasi 400mila in tutta la Lombardia. Per un fatturato annuo dei ladri di oltre 20 milioni, considerando un valore di 50 euro a bici.

Buona parte ritornano in circolo, sul mercato. Altre finiscono smontate e impacchettate per la Romania. Le più belle e solo con marca italiana sbarcano a Kiev, tra i nuovi ricchi ucraini che pagano una Bianchi o una Legnano da passeggio, usata, anche 150 euro. Una volta rubate vengono smontate e nascoste in locali alla periferia della città affittati da parenti degli autisti di pullmini dell'Est, e nel fine settimana caricate sui furgoni che partono da Cascina Gobba e fanno tappa veloce proprio sotto le loro case. I pezzi vengono messi in borsoni con destinazione Kiev, dove la bici viene assemblata e venduta a cento euro (lo stipendio medio di un impiegato ucraino è di 300 euro). Possono finire anche a Chernivisi, Vinnitsa, Novoselycja, Bojane. Qui il prezzo si dimezza.

«A Milano chi vuole una bici a prezzi stracciati - spiega un poliziotto - va in piazza Cantore o alla Darsena. Il sabato alla fiera di Sinigaglia, mentre la domenica il business si sposta al mercatino delle pulci di San Donato». Dove e come si rubano? «Davanti ai supermercati e ai bar - dice Carlo, 38 anni e l'eroina nel sangue - . La gente va di fretta. Non c'è un orario». Tra le ultime tecniche, quella del lucchetto. Il ladro adocchia una bici chiusa con la catena e ci mette un altro lucchetto. Quando il padrone cerca di riprenderla, apre la propria catena ma poi è obbligato a correre da un fabbro o da qualcuno in grado di tranciare il lucchetto messo dal ladro. A questo punto si allontana e il gioco è fatto: il ladro apre il proprio lucchetto e se ne va. Per la legge si rischia grosso, la ricettazione pesa più del furto. Eppure gli acquirenti non mancano: in negozio è difficile trovare biciclette a meno di 150 euro.

Michele Focarete
12 ottobre 2010
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