posted by Presidente on 08/10/2010
La stazione Centrale è stata oggetto di un lungo e costoso intervento di ristrutturazione che ne ha cambiato il volto, ma che per molti aspetti pare non avere avuto come principale focus le esigenze funzionali e di servizio dell’utenza. Sembra davvero paradossale che ci si possa permettere di affrontare con tale disinvoltura progetti che riguardano uno dei principali nodi ferroviari italiani. Eppure…
Una stazione non è innanzitutto un centro commerciale. E’ invece, prima di tutto, una struttura di servizio dedicata alla mobilità e allo scambio intermodale. E a queste funzionalità dovrebbe rispondere con la massima efficienza ed attenzione possibile.
Molte osservazioni sono già state fatte in questi mesi.
Alcune di esse hanno trovato delle soluzioni almeno parziali, anche se resta legittimo chiedersi – a fronte di una certa prevedibilità dei problemi – perché sia stato necessario porvi rimedio dopo, magari anche con aggravio di costi, anziché progettare meglio prima.
Altre questioni non hanno viceversa ancora trovato risposta.
Fra queste, il tema della accessibilità alle bici, che riguarda la mobilità interna e intorno alla stazione.
Non c’è, e non ci sarà, una bicistazione (cioè un punto di deposito, noleggio, riparazione, informazione, dedicato a chi arriva in bici). Ma non c’è neppure un parcheggio bici degno di questo nome. La salita lungo le scale non è in alcun modo agevolata (ad esempio mediante semplici canaline), anche se, per fortuna, sembra che sia stato consentito finalmente l’uso dell’ascensore.
Inviterei tutti i progettisti e coloro che hanno la responsabilità di decidere e gestire i lavori a farsi un giro nelle stazioni ferroviarie europee per vedere come funzionano e l’attenzione con cui viene curata anche la intermodalità tra bici e mezzo pubblico.
Per i lavori in corso alla stazione di Lambrate dobbiamo attenderci gli stessi risultati?
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY Milano)