posted by Presidente on 19/07/2010
Pubblichiamo qui a seguire la lettera inviata dal presidente, Eugenio Galli, apparsa sul Corriere del 17 luglio 2010 (con risposta di Isabella Bossi Fedrigotti)
Pedoni e ciclisti condividono un unico destino: quello di essere la parte “debole” della mobilità nella nostra città. Debole rispetto al dilagante “partito del motore”, che è non solo pericoloso, al punto da provocare morti e feriti, e socialmente costoso, ma anche pervasivo e indifferente alle regole.
Continuo a leggere proteste (anche condivisibili) di pedoni che sentono violato dai ciclisti il loro spazio di sicurezza sul marciapiede. Leggo meno spesso lamentele di ciclisti che, quotidianamente costretti ad arrangiarsi, trovano i miseri e frammentari spazi loro assegnati spesso occupati nei più diversi modi (bancarelle, auto in sosta, moto, pedoni, cani, vetri rotti, etc.).
E non parlo delle difficoltà che una qualsiasi persona con disabilità, temporanee o permanenti, può incontrare nello spostarsi a Milano, autonomamente.
Ecco, sarebbe bello poter vivere in una città che faccia della attenzione alle parti più deboli la propria cifra caratteristica. Non solo a parole.
Forse è banale ripeterlo, ma sarebbe bene che anche pedoni e ciclisti facessero fronte comune, per non continuare a fare la fine dei capponi di Renzo.
Ovviamente, con reciproco rispetto delle diverse esigenze.
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)
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