Anche quest’anno i ciclisti milanesi hanno dato i numeri.

Per riuscire a capire quanti sono e quante stanno diventando le persone che si spostano quotidianamente in bicicletta, in una città che certo non aiuta la mobilità sostenibile, una storica associazione milanese ed un centro studi indipendente hanno presentato a Palazzo Marino due rilevazioni condotte con metodi differenti.

 

Fiab Ciclobby ha reso noti i risultati dell’ottavo censimento effettuato nel settembre di quest’anno.

I suoi volontari hanno contato i passaggi su 20 postazioni collocate sulle radiali di accesso
nella Cerchia dei navigli, durante una normale giornata lavorativa.

I circa 29.100 passaggi registrati rappresentano un lieve aumento, circa il 3%, rispetto all’anno scorso.

 

Una particolare attenzione è stata riservata alla novità di quest’anno: il bike sharing. Le postazioni di rilevamento, che si trovano al centro dell’area servita da BIKEMI, hanno quantificato in circa il 5% la presenza delle bici pubbliche.

Dal punto di vista dei flussi, il movimento dei ciclisti milanesi si caratterizza sempre più concentrato nelle ore di punta (8,00-9,30 e 18,00-19,00) e lungo gli assi di penetrazione. Il più trafficato, ad esempio, resta l’asse Buenos Aires-Venezia.

In termini assoluti è proprio il dato delle ore di punta, con 6853 passaggi ad essere il più alto mai registrato.

Questi aspetti confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che l’uso della bici riguarda soprattutto gli spostamenti casa-lavoro e rappresenta una valida alternativa negli spostamenti giornalieri.

 

La seconda rilevazione, condotta da Polinomia, nasce da una serie di osservazioni condotte nell'arco degli ultimi due anni lungo un itinerario fisso periferia-centro, da Baggio a Porta Venezia.

In questo caso il ciclista rilevatore, ha contato gli altri ciclisti incontrati lungo il percorso. La costanza e l’omogeneità del rilevamento ha consentito di effettuare delle stime statisticamente attendibili.

 

I conteggi hanno messo in luce un dato che il censimento di Ciclobby non poteva evidenziare: la forte stagionalità dei flussi ciclistici. Il numero delle biciclette circolanti aumenta da gennaio a maggio, cala alla chiusura delle scuole, si riprende in settembre e ottobre per poi riabbassarsi con la stagione fredda. Si è riscontrata anche una forte differenza tra le diverse zone della città, con una presenza di ciclisti che si dimezza passando dal centro alla fascia semicentrale, per ridursi ancora in periferia.

 

Il paragone fra i flussi dei due anni verificati (2008 e 2009) evidenzia una sostanziale assenza di trend apprezzabili, sia positivi che negativi.

 

Il risultato dei due censimenti descrive quindi una bicicletta che aumenta poco, un bike sharing efficace, ovviamente, solo laddove c’è, all’interno del centro storico, e quindi un quadro lontano dalle città europee.

 

Il dato di per sé non incoraggiante fa riflettere sulle politiche non attuate a favore della mobilità ciclistica.

La risposta entusiasta dei milanesi al bike sharing deve essere accompagnata da interventi seri e diffusi sull’intera città, con particolare attenzione alle zone periferiche, agli interventi a basso costo, alla moderazione del traffico. Solo così potrà essere data concretezza ad una aspettativa da molti anni disattesa.

 

Dal confronto con i consiglieri presenti, Maurizio Baruffi, Carlo Montalbetti ed Enrico Fedrighini (i soli ad avere risposto all’invito), è emerso come l’amministrazione comunale debba passare a fatti concreti in particolare all’ampliamento del servizio di bike sharing (non è stata completata la prima fase che prevedeva 103 stazioni, siamo fermi 100 da alcuni mesi) e al piano dei marciapiedi ciclabili, approvato già nel 2007.

 

FIAB CICLOBBY

 

Documento sul Censimento di Ciclobby:

 

Documento sul Censimento di Polinomia