posted by Presidente on 13/12/2008
Milioni di euro di spesa, ma per la bici neanche le briciole
Stazione di Milano Centrale, 13 dicembre 2008.
La più grande stazione ferroviaria italiana esce completamente rinnovata grazie ad un profondo e costoso intervento di ristrutturazione che ne ha ridisegnato anche molte funzioni per renderla accogliente, moderna e orientata al futuro. E all’alta velocità, come nuovo imperativo etico della mobilità (che però secondo noi non può essere l’unico parametro di efficienza).
Ma se, in tutta Europa, in occasione di interventi di tale importanza si cerca – sin dalla fase progettuale – di favorire in ogni modo la mobilità sostenibile, con una solida alleanza tra bici e mezzi pubblici, qui ancora una volta la si è dimenticata.
Perché si è persa questa opportunità per inserire una Bicistazione (punto di noleggio, deposito, riparazione, assistenza alle bici e ai ciclisti), rendendo finalmente agevole lo scambio modale tra treno e bici?
Chi accede alla Stazione Centrale di Milano in bicicletta che tipo di accoglienza trova?
Nessun parcheggio coperto, ascensori vietati, nessuna canalina per agevolare la salita lungo le scale fisse, tapis roulant di difficile accessibilità specie per le bici cariche dei cicloturisti (ma in qualche caso anche per altri utenti), treni a lunga percorrenza inavvicinabili.
Come si possono continuare ad ignorare le istanze a favore della integrazione tra bici e trasporti pubblici?
Perché le società del Gruppo Ferrovie dello Stato e le Istituzioni (a partire dalla Regione Lombardia) continuano su questi temi a fare “orecchie da mercante”?
Eugenio Galli (Coordinatore regionale FIAB Lombardia)