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posted by estelle.campion on 30/10/2008

(29/10/2008) Letto sul Corriere

Boom di furti delle bici, denunciare di più
La crisi ha rilanciato il mercato dei ladri, in giro c'è un esercito di disperati che hanno resuscitato un genere di furto da Dopoguerra
   
Caro Schiavi, questa mattina, entrata dal mio amico ciclista per comperare la mia diciannovesima bicicletta, mi sono messa a raccontare la varietà e perseveranza del mio essere oggetto di furti di bici: nuove e vecchie, colorate o nere, pieghevoli o rottami. L'osservazione del mio ciclista, e che vorrei trasmettere a quanti hanno esperienze simili, è stata questa: «Deve andare a fare denuncia. Altrimenti lei autorizza il ladro a sentirsi tranquillo possessore di un... dono. Se la sua bici rubata fosse accompagnata da denuncia e se lei, ai soliti noti mercatini, sapesse che sta comprando una bicicletta "con denuncia", non la comprerebbe. E quindi anche solo nel dubbio, si asterrebbe dall'incauto acquisto. Se nessuno compra bici usate e rubate... forse i ladri smetterebbero non avendone profitto». E, altra aggiunta: ma i soldi prodotti da questo giro di furti dove vanno a finire? Perché le forze dell'ordine non indagano? Forse perché non è evidente la quantità di furti giornalieri in città, data la mancanza di segnalazione o denuncia. Insomma, qualcosa si può fare o si può tentare di fare contro la rapina sistematica delle nostre bici sotto casa, sotto l'ufficio, alle fermate del metrò o anche nei cortili… Perché non tentare e comportarsi da cittadini attenti e consapevoli? Coraggio amici della bicicletta, oltre a pedalare... ora dobbiamo denunciare.
Luisa Toeschi

Cara Toeschi,
tra le tante caratteristiche del ciclista metropolitano c'è anche quella di essere un benefattore a fondo perduto. Da qualche anno, siamo tutti a rischio-furto. Quando comprate una bici, rassegnatevi, ha scritto Fabio Bonaccorsi qualche mese fa sul Corriere. La crisi ha rilanciato il mercato dei ladri, in giro c'è un esercito di disperati che hanno resuscitato un genere di furto da Dopoguerra, scomparso negli anni del boom. Rapido inventario: in Lombardia, in un anno, spariscono 390 mila biciclette. Per la statistica, a Milano una su dieci prende il volo. Le rivendono nei mercatini dell'usato (Comasina, General Cantore, Senigallia o San Donato) o le smontano per i pezzi di ricambio; qualche volta, finiscono a Kiev o nei paesi dell'Est. Il racket offre dai 20 ai 30 euro per consegna, e il fatturato criminoso cresce. Senza denuncia polizia e carabinieri possono fare ben poco. Sono d'accordo con lei: cominciamo a denunciare. Certi controlli si rafforzano con la forza dei numeri. Servirebbe anche un registro nazionale, e forse una targa indelebile per le bici. Ma intanto facciamo i cittadini che non si rassegnano.
Giangiacomo Schiavi
29 ottobre 2008
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