posted by Presidente on 26/02/2012
Il 21 febbraio, nella posta dei lettori del Corriere sulle pagine milanesi è stata pubblicata la seguente lettera.
VIABILITÀ
Sanzioni per i ciclisti
Si preannuncia un libretto dedicato ai ciclisti, con un decalogo di consigli e di buon comportamento, che il Comune distribuirà. Vogliamo scommettere che il libretto «dimenticherà» di dire che il Codice della strada prevede una multa da 38 a 55 euro per i ciclisti che, ignorando la legge, circolano sui marciapiedi?
R. P.
Il presidente di Fiab Ciclobby, Eugenio Galli, ha prontamente risposto come segue.
Vorrei segnalare al lettore R.P. che, in questo caso, ha perso la scommessa.
Sulla guida per la sicurezza dei ciclisti di imminente pubblicazione da parte del Comune (che molti continuano, erroneamente, a chiamare "decalogo", forse per un implicito richiamo a regole semplici e perentorie, quali sono i Comandamenti) viene specificamente affrontato il tema del rispetto delle norme, quale componente, necessaria ma non sufficiente, della sicurezza sulle strade.
Tuttavia, non deve sfuggire a nessuno, e spero neanche al lettore, che la vera scommessa da vincere nella nostra città è quella di rendere finalmente e per davvero Milano "amica della bici". Per fare in modo che l'utilizzo diffuso della bicicletta risulti praticabile ed accessibile, in sicurezza, a tutti coloro che desiderano scegliere questo mezzo per i propri spostamenti. Di qualunque età e condizione fisica.
Non è un aspetto di cui ci si può disinteressare, considerandolo secondario all'applicazione certa delle regole.
In tal senso, trovo la polemica, periodicamente riaffiorante, sull'uso dei marciapiedi da parte delle bici, spesso mal posta.
Non si tratta di tollerare o peggio legittimare abusi e inciviltà, che indubbiamente esistono e vanno sanzionati (al pari di tutti gli altri).
Ma, poiché "est in modus rebus", vogliamo fingere di ignorare che a Milano, in alcuni casi, l'uso del marciapiede, adottata ogni cautela, fa la differenza fra la vita e la morte?
Ad esempio, Giacomo Scalmani sarebbe ancora probabilmente con la sua famiglia ed i suoi amici se quella maledetta sera avesse utilizzato garbatamente e con attenzione il marciapiede, anziché la strada!
Eugenio Galli