posted by Presidente on 22/01/2012
A seguito di una nuova segnalazione all’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria che abbiamo inviato in relazione a uno spot della Mercedes (in tutto simile a quello della Hyundai di qualche mese fa) abbiamo ottenuto da IAP la risposta a seguire.
Più sotto potete leggere la replica che abbiamo trasmesso alla Segreteria dell’Ente.
Campagna Mercedes “Classe B” telecomunicato e stampa
Facciamo seguito alla Sua comunicazione in data 16/01/2012, per informarLa che, approfondito il caso e ottenuti dall’inserzionista chiarimenti in merito al concept della campagna, il Comitato di Controllo non ha riscontrato una palese violazione dell’art. 12 comma 2 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Nel contesto narrativo le immagini e lo script del telecomunicato, nonché il messaggio stampa sono volti ad evidenziare il cambiamento delle regole nel design e nella tecnologia dell’auto pubblicizzata e non sono stati ritenuti tali da sollecitare nei destinatari comportamenti capaci di esporli a situazioni pericolose, trascurando le regole di prudenza e responsabilità. Il caso pertanto è stato archiviato.
RingraziandoLa per la considerazione, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
I.A.P.
La Segreteria
La risposta di Eugenio Galli
Spettabile Comitato,
vi ringrazio della risposta, di cui prendo atto.
Non posso tuttavia fare a meno di rilevare una apparente contraddizione con la decisione assunta da questo Ente solo poche settimane fa, con la campagna Hyundai, a seguito di segnalazione inviatavi sempre dal sottoscritto.
Anche nel caso di Mercedes, come già per Hyundai, il claim “Osare diventa la regola”, è filo conduttore dell'intero progetto di comunicazione.
Lo spot Mercedes - on air su tv analogica, satellitare e digitale terrestre e da dicembre anche al cinema - racconta attraverso un monologo come ognuno di noi, nonostante le regole imposte dalla società e dalla famiglia, vuole scegliere di vivere la sua vita secondo le proprie convinzioni.
Il protagonista dello spot, infatti, ha vissuto e rispettato regole fin da bambino, una volta diventato adulto vuole sentirsi libero di “osare” rendendosi vero protagonista della propria esistenza.
Noi pensiamo che, pur senza voler censurare la libertà di espressione di alcuno, si debba prestare la massima attenzione a questo tipo di messaggi che, se riferiti ad un’auto, non possono essere circoscritti ad aspetti di design ed estetica. A meno che non appaia del tutto evidente nella relazione tra parole ed immagini. Cosa che non ci sembra avvenga nello spot Mercedes.
Il messaggio pubblicitario, infatti, deve essere interpretato alla luce del prodotto che viene reclamizzato: si pensi alla diversa valenza che può avere lo stesso claim (“non ci sono regole”) laddove utilizzato per sponsorizzare bevande alcooliche oppure bevande analcooliche.
Né si può dire che si tratti di casi isolati: il tema dell’andare oltre le regole si ritrova, con la stessa valenza semantica, anche in un nuovo spot di Citroen, in circolazione in questi giorni e che non sono in grado per ora di segnalare con maggior precisione.
Viene da chiedersi per quale motivo le case automobilistiche sentano il bisogno di promuovere i loro prodotti con riferimento al tema delle regole, e in particolare dello stare fuori e oltre di esse.
Su questo aspetto, ritengo opportuno che si faccia un’accurata riflessione da parte di tutti gli attori coinvolti, memori del fatto che, parafrasando Martin Luther King, la libertà altrui finisce dove ha inizio quella propria. Sicché spero che nessuno di noi debba incontrare mai sulla propria strada un automobilista che, fraintendendo il “claim”, decida di violare le regole del Codice della Strada, perché è cool.
Distinti saluti
avv. Eugenio Galli (responsabile Servizio legale FIAB)