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Convocazione Assemblea dei Soci 2015

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Sabato 7 marzo, presso la nostra sede di via Borsieri 4/e, si svolgerà l'Assemblea ordinaria dei soci di Fiab Milano CICLOBBY. L'assemblea si riunisce in prima convocazione alle ore 14,00 e in seconda convocazione alle ore 14:45.
Questo l'Ordine del giorno:

  1. Relazione del Presidente e del Direttivo sulle attività svolte nel 2014 e discussione
  2. Presentazione e votazione Bilancio consuntivo 2014 e Bilancio preventivo 2015
  3. Nomina dei delegati all'assemblea Fiab che si terrà a Firenze il 18 e 19 aprile p.v.
  4. Varie ed eventuali

L'appuntamento annuale dell'assemblea dei soci è un momento importante per scambiarsi informazioni e riflessioni sulla nostra associazione e per confrontarsi sullo stato della mobilità ciclistica nella nostra città: per decidere insieme come continuare a portare avanti i nostri obiettivi.

L'uso della bicicletta, sia per la mobilità quotidiana che per il cicloturismo, si sta diffondendo sempre più, ma le infrastrutture per rendere più sicura la vita di noi ciclisti non vanno di pari passo. Da una parte, quindi, siamo sempre più chiamati a rispondere alle sollecitazioni che ci arrivano dalla società per collaborare alla realizzazione delle numerose iniziative in bicicletta, dall'altra dobbiamo tenere alta l'attenzione verso le istituzioni e l'amministrazione della nostra città, da cui ancora attendiamo interventi significativi a favore di chi ha scelto la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Senza poi dimenticare il nostro impegno sul fronte del cicloturismo, come puoi vedere dalle tante proposte contenute nel Calendario delle attività 2015.

La nostra associazione conta oltre 1300 soci a Milano, e sono 15000 gli aderenti a Fiab in tutta Italia, sono numeri importanti e tutto il lavoro è portato avanti grazie all'impegno volontario dei soci attivi. Partecipare all'assemblea annuale è un primo semplice momento per conoscere meglio la tua associazione e magari per decidere di partecipare attivamente: c'è davvero molto da fare per portare avanti le nostre idee, i nostri interessi e i nostri progetti.

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Se potessi avere mille metri al mese

Scritto da Super User. Postato in Notizie

 

Quello che pensiamo della realizzanda pista ciclabile di viale Tunisia lo abbiamo detto e scritto in più occasioni, anche sul nostro notiziario (Ciclobby Notizie 2/2014) e sul sito (qui il link all'articolo).

Abbiamo criticato quell'intervento nel metodo e nel merito, per una serie di motivi - a cominciare dalla inaccettabile riduzione dello spazio pedonale - che abbiamo cercato di spiegare nel dettaglio a seguito di un sopralluogo al cantiere, effettuato lo scorso mese di giugno.

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La nuova ciclabile di Viale Tunisia

Scritto da Super User. Postato in Notizie

Sono in corso i lavori per la nuova pista ciclabile in viale Tunisia.
Obiettivo dichiarato del progetto è realizzare due piste ciclabili protette mono direzionali di circa 800 metri l'una, che mettano in relazione il cosiddetto centro direzionale Garibaldi-Repubblica con corso Buenos Aires e, a seguire, il percorso che conduce verso Città Studi; riorganizzare la sosta dei veicoli; mettere a norma di accessibilità le fermate del tram; adeguare gli impianti semaforici; completare i lavori di attrezzatura delle adiacenti zone "30".
Il 25 giugno FIAB Milano Ciclobby ha organizzato il primo incontro del nuovo ciclo: "Raccontare la mobilità ciclistica", dedicandolo a questo tema con una domanda aperta: "Nuova ciclabile di viale Tunisia: è quel che serve?".

Insieme ai tecnici dell'associazione e ad altri esperti di urbanistica e progettazione abbiamo analizzato le caratteristiche della pista ciclabile in costruzione dapprima con un sopralluogo, poi proseguito con un incontro in sede, durato sino a tarda ora, per approfondire e discutere il tema.
L'alto l'interesse dei numerosi partecipanti ci è sembrato una buona premessa per continuare queste iniziative di "alimentazione culturale", su temi specifici o generali, per favorire la circolazione di informazioni, la conoscenza delle nuove realizzazioni per la ciclabilità e non solo, promuovendo una partecipazione informata e una consapevolezza critica che appaiono sempre più indispensabili per supportare concretamente il cambiamento. Organizzeremo dunque altri incontri che verranno diffusi attraverso i nostri consueti canali (sito, facebook, mailing list).

Nel corso di questo primo appuntamento, Valerio Montieri, Alfredo Drufuca e Matteo Dondé hanno illustrato ai partecipanti sia aspetti legati all'inquadramento di questo specifico intervento, sia riflessioni più ampie relative alla evoluzione del pensiero complessivo sulla ciclabilità a Milano, che passerà anche attraverso la discussione sul PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) nei prossimi mesi, sia infine alla vexata quaestio "piste o corsie ciclabili?", cioè: meglio la ciclabilità in infrastruttura o in segnaletica?
E' stato premesso che in linea di principio l'intervento di infrastruttura ciclabile su viale Tunisia, con i due tratti da 800 metri, ha senso – prescindendo in prima battuta dalle valutazioni sulle scelte tecnico-progettuali – solo se effettivamente realizzato in tempi brevi nelle sue estensioni (verso Garibaldi, da un lato, e verso Piola / Città studi, dall'altro), poiché altrimenti non introduce elementi innovativi di sistema di reale utilità, ma costituisce solo un ennesimo tassello costoso di un mosaico scomposto.

Nel merito, sono state poi messe in luce alcune osservazioni in relazione alle scelte progettuali adottate (che, per inciso, hanno profondamente modificato l'impostazione iniziale del progetto). La principale critica riguarda la decisione di introdurre la ciclabilità riducendo lo spazio pedonale, anziché quello dedicato alle auto, tenendo presente che viale Tunisia è, notoriamente e da anni, una strada con una sosta abusiva sistematicamente tollerata, sia lungo la carreggiata sia su attraversamenti pedonali e scivoli per disabili. Una rigorosa applicazione delle regole del Codice della strada avrebbe dunque probabilmente reso superfluo questo tipo di intervento così pesante e costoso, che si traduce per giunta in una non voluta contesa con altre utenze deboli.

Altri problemi evidenziati nel corso del dibattito sono quelli legati alla inaccessibilità da un lato all'altro del viale, stante la presenza della cordolatura in pietra che impone dei punti di ingresso e di uscita precisi per il ciclista, e dei prevedibili limiti di capacità che la ciclabilità "recintata" pone di fronte alla crescita del numero di utenti della bici, e magari pure alla diffusione di modelli oggi ancora marginali, come le cargo bike; peraltro, la stessa scelta di iniziare la pista a circa 30-40 metri dalla intersezione di corso Buenos Aires limiterà di fatto la possibilità di dare effettiva continuità all'itinerario verso piazza Santa Francesca Romana e Città Studi.

E' stata ancora evidenziata l'esigenza di cambiare passo, svincolandosi dall'idea di una rete infrastrutturata, che va riservata ai soli casi in cui appaia effettivamente necessaria, per la realizzazione del "telaio portante" della ciclabilità, tenendo altresì conto della velocità di realizzazione attuale che non supera i 3 km/anno ed è quindi largamente inefficace a rispondere al fabbisogno urgente di ciclabilità sicura, diffusa, e ottenibile in tempi brevi. In questo senso, un deciso investimento relativo alla messa in sicurezza delle strade, al controllo costante delle infrazioni, alla realizzazione di Isole ambientali, Zone 30 e moderazione del traffico si tradurrebbe in un moltiplicatore di vantaggi, generando miglioramenti qualitativi diffusi a favore non solo della ciclabilità, ma anche della pedonalità e della vivibilità dei quartieri.

Eugenio Galli

 

L'articolo è stato scritto a seguito di questa ricognizione: Nuova ciclabile di Viale Tunisia: è ciò che serve?