Assemblea dei Soci 2024

Valutazione attuale:  / 0

Domenica 14 aprile, presso la  sede di via Borsieri 4/e, si svolgerà l'Assemblea ordinaria dei soci di Fiab Milano CICLOBBY. L'assemblea si riunisce in prima convocazione sabato 13 aprile alle ore 7 e in seconda convocazione domenica 14 aprile alle ore 14:45. L'assemblea terminerà verso le 18.

Parte dell'assemblea sarà dedicata al rinnovo del Consiglio Direttivo e l'elezione del Revisore dei Conti.

Questo l'Ordine del giorno:

  1. Relazione del Presidente e del Direttivo sulle attività svolte nel 2023
  2. Presentazione e votazione Bilancio consuntivo 2023 e Bilancio preventivo 2024
  3. Presentazione dei candidati per il direttivo anno 24/26 e votazioni
  4. Discussione e confronto aperto sulle attività e la strategia dell'associazione

Per partecipare all'assemblea è necessario essere iscritti per il 2024, se non sei iscritto o devi rinnovare, puoi farlo subito cliccando su  Come iscriversi.

L'appuntamento annuale dell'assemblea dei soci è un momento importante di partecipazione democratica e confronto: un diritto sancito dallo Statuto che consente ad ogni socio di essere parte integrante dell'associazione. È l'occasione per fare il punto sulla nostra associazione e confrontarsi sullo stato della mobilità ciclistica nella nostra città. Nonostante le aspettative del post Covid, anche il 2023 è stato un anno difficile per la mobilità ciclistica. Come conseguenza è emerso un movimento di attivisti che ha animato la mobilitazione milanese negli ultimi tempi, portando alla ribalta temi che come associazione promuoviamo da anni, primo tra tutti quello di fare di Milano una città dove sia possibile, sicuro e piacevole spostarsi in bicicletta in uno spazio urbano riqualificato e non più dominato dal traffico motorizzato: una città grande ma a misura d'uomo.
Nonostante i nostri temi siano condivisi da una parte crescente dell'opinione pubblica, e il ruolo positivo della mobilità attiva e ciclistica sia - almeno a parole - sempre più riconosciuto dagli amministratori locali, l'obiettivo della sicurezza dagli incidenti per chi va in bici è purtroppo ancora lontano, come dimostrano le cronache di tutti i giorni.

C'è ancora molto lavoro da fare, e il successo dipende anche dallo slancio con cui la nostra associazione, insieme a tutte le realtà impegnate per una città sostenibile, si attiverà nel prossimo futuro. La tua disponibilità a mettere le tue idee, ma anche una parte del tuo tempo libero e delle tue competenze al servizio di tutta l'associazione è preziosa: qui sotto troverai la scheda con cui segnalarlo.

Segna la data in agenda, ti aspettiamo.

Andrea Scagni,
presidente Fiab Milano Ciclobby

Allegati:
Scarica questo file (2024_SchedaDisponibilitàSoci.pdf)2024_SchedaDisponibilitàSoci.pdf[Scheda Disponibilità Soci 2024]493 Kb

Approvato alla Camera il nuovo Codice della stra...GE

Valutazione attuale:  / 0

Purtroppo il nuovo Codice della strada il 27 marzo è stato approvato da uno dei due rami del Parlamento.

E questo nonostante le mobilitazioni in tutta Italia da parte di:

Qui sotto trovate il pdf con il testo dell'odg del Consiglio Comunale di Milano, promotore il consigliere Marco Mazzei e il documento - condiviso nella piattaforma #città30subito a cura di Andrea Colombo - che illustra le criticità della riforma del Codice della Strada.

Continuiamo a fare sentire la nostra contrarietà https://www.codicedellastrage.it/

Stop al nuovo Codice della Strada

Valutazione attuale:  / 0

 

È difficile fare pressione per chiedere strade più sicure in città, sapendo che a Roma si sta discutendo una riforma che ci porterà indietro di 40 anni. Un coordinamento di movimenti come il nostro a Milano si sta muovendo per una mobilitazione nazionale che dica NO al nuovo Codice della strada. Ogni volta che siamo in strada dobbiamo seguire le regole di un Codice che sta cambiando, in peggio. Meno controlli della velocità (+ scontri stradali), meno autonomia per le città (Ministero contro Le Città 30), meno ciclabilità (+ traffico e + inquinamento). A questo nuovo codice si stanno opponendo le associazioni "familiari vittime sulla strada", centinaia di tecnici e infine noi: associazioni e attivisti/e da tutta Italia.

Prima cosa che possiamo fare insieme: scrivere a chi in queste ore voterà il nuovo Codice della strada. Abbiamo preparato una bozza di mail con i parlamentari eletti a Milano come destinatari. Modificala come/se vuoi e poi inviala, l'unione fa la forza!

SCRIVI A PARLAMENTARI ELETTI/E A MILANO ➡️ https://dsdt.short.gy/STOPNuovoCodice-L01

Solo se il primo link ti dà problemi ➡️ https://bit.ly/StopCodice-Lombardia01

Infine bisogna scendere anche in strada! In tutta Italia si sono organizzati più di 40 tra presidi e manifestazioni, a Milano l'appuntamento è per domenica 10 marzo dalle 15:30 alla Triennale per una slow ride in bicicletta e poi un presidio

La sicurezza ha un'altra direzione.

 

https://fiabitalia.it/stop-al-nuovo-codice-della-strage-mobilitazioni-nazionali-dal-9-al-12-marzo/

Rassegna stampa:

https://www.facebook.com/FIABMILANO/posts/pfbid02qmCvksgork1FriEQd4cwDiJbrtbextn89tWwWfEfaTiRW7rSLaRVU8zaxisKkQCbl

https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/video/2024/03/TGR-Lombardia-del-10032024-ore-1930-fb52f9c2-b33e-4f87-b18d-80326e6f092c.html

https://www.msn.com/it-it/notizie/milano/codice-della-strada-2024-cosa-cambia-per-le-biciclette-e-cosa-non-piace-ai-ciclisti/ar-BB1jGGWu?rc=1&ocid=winp1taskbar&cvid=b7d4c5488e7848748f2247582f7c464c&ei=80

 

 


 

No alle bici pieghevoli nelle sacche sui treni

Valutazione attuale:  / 0

È stata avviata una petizione per chiedere a Trenitalia di modificare il regolamento di trasporto che impone di inserire la propria bici pieghevole all'interno di una sacca per bici.

Motivazioni e modulo per aderire qui.

 


 

VIETATO RESPIRARE!

Valutazione attuale:  / 0

Manifestazione per l'aria pulita in Lombardia

Sabato 2 marzo 2024 alle 15 in Largo Cairoli a Milano

Senza cibo e acqua possiamo sopravvivere per diversi giorni, ma SENZA ARIA possiamo resistere al massimo 4 minuti!
Eppure, mentre cibo e acqua sono oggi a norma di legge, l'aria è ancora ufficialmente illegale in Italia, in particolare in Lombardia e ancora di più a Milano.
E così ogni giorno viviamo un paradosso: se dal rubinetto esce acqua marrone ci allarmiamo, se la mozzarella diventa blu denunciamo, ma se l'aria ci fa tossire e ammalare... ci rassegniamo.
MA NOI NON VOGLIAMO RASSEGNARCI!
È uscito uno studio molto serio di ATS Milano pubblicato dal Corriere della Sera che certificherebbe a Milano in 3.000 le morti annue (il 25% dei decessi totali) derivanti dagli inquinanti del traffico veicolare.
In particolare lo studio rileva più alta incidenza di morti nelle zone più trafficate della periferia della città.
Nei mesi di gennaio e Febbraio del 2024 gli sforamenti di polveri sottili a Milano ed in tutta la Regione sono perdurati per svariate settimane e, malgrado la pericolosità di questi fatti, le istituzioni nazionali e locali non hanno preso alcun provvedimento incisivo a riguardo.
Siamo una coalizione di associazioni, attive sul tema da svariati anni e vogliamo manifestare il 2 marzo sabato alle 15.00 in Largo Cairoli.
Chiediamo a tutte le organizzazioni, comitati partiti ed ai cittadini attivi di unirsi a noi nel promuovere questa mobilitazione al fine di sensibilizzare le istituzioni, ma anche la cittadinanza, su questa catastrofe ambientale e sanitaria senza precedenti.
Urge un drastico cambio di rotta che parta da una presa di coscienza della ormai letale crisi climatica e ambientale con interventi risolutivi a tutela della salute delle persone

Aderenti :
Movimento Beni Comuni Milano
Genitori Antismog
Facciamo l'appello, basta consumo di suolo!
Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano
Rete Ambiente Lombardia
Medicina democratica
iSDe – Associazione Medici per l'ambiente
CdC - Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Milano
Ultima generazione
Extinction Ribellion
Libertà e giustizia
Cittadini per l'aria
Comitato Difesa Ambiente Zona 5
Circolo Legambiente Zanna Bianca
Comitato Milanese Acqua Pubblica
Baiamonti Verde Comune
ForestaMI e poi DimenticaMI - Cittadini di #BagnaMI
Il gruppo quartiere Suffragio
Lambrate Rubattino riparte
Difensori della Natura
Salviamo la Brughiera
Associazione AmbientiAmo
Uni.co.mal Lombardia
Coordinamento No Triv Lombardia
Basta Veleni Brescia
Massa Marmocchi - in bici a scuola
Comitato Ripuliteci l'Aria
Boschiamo-Comitato Alberi per Milano
Compagnia dell'Anello Verde Milano
Agenda Verde
Sai che puoi?
Giardini in Transito-Giardino Comunitario Lea Garofalo
Associazione Verdi Ambiente e Società
FIAB Milano Ciclobby

GRUPPI POLITICI:
Milano in Comune
Rifondazione Comunista Milano
Movimento 5 stelle
Sinistra Italiana area metropolitana Milano
Europa Verde
Volt

Evento su Facebook

 


 

 

PEDALANDO, SORSEGGIANDO E SGRANOCCHIANDO

Valutazione attuale:  / 1

Presentazione del Calendario ciclo-escursionistico 2024 di FIAB Milano Ciclobby

Venerdì 23 febbraio alle 19:30, presso la sede di Via Borsieri a MIlano - con aperitivo!

Ti invitiamo a partecipare a questo ciclo-aperitivo stanziale in cui verrà presentata la stagione 2024.

Ci sono alcune novità importanti che riguardano il calendario dei vari appuntamenti ma, soprattutto, sarà l'occasione per incontrare i capigita, seguire le loro presentazioni di alcuni degli eventi e scambiare idee, proposte e opinioni con altri cicloturisti.

Per altre informazioni contattare la segreteria: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 


 

Sondaggio su inquinamento e bambini

Valutazione attuale:  / 0

A Milano siamo da 10 giorni di fila sopra ai limiti di legge degli inquinanti atmosferici, limiti già molto superiori a quelli indicati dall'OMS a tutela della salute.

L'aria inquinata fa male alla salute in diversi modi, in special modo ai bambini e alle bambine.

Le istituzioni sembrano indifferenti e immobili.

Per provare a smuoverle vorremmo dare voce alla storie dei genitori che chiedono solo di vivere in una città che non ammali.

Raccontaci la tua storiahttps://forms.gle/2EyKvDVJwASbPZir8

 


 

130 tecnici contro il ministro Salvini

Valutazione attuale:  / 0

130 esperti di mobilità (architetti, ingegneri, urbanisti e altri professionisti) hanno inviato al Ministro dei Trasporti Salvini una lettera aperta per esprimere la loro "profonda preoccupazione per l'involuzione che il nostro paese sta subendo e che lo allontana sempre più dalle scelte attuate da tutti i paesi dell'Unione Europea e dalla comunità internazionale".
Tra i firmatari Stefano Boeri, Paolo Gandolfi, Alfredo Drufuca, Matteo Dondè.

Riportiamo qui sotto il testo integrale della lettera (ringraziamo Bikeitalia.it che ne ha pubblicato il testo integrale e l'elenco dei firmatari).

Come gruppo di esperti e tecnici impegnati nel settore della pianificazione e progettazione della mobilità e del traffico stiamo assistendo a una dura presa di posizione da parte del Ministro dei Trasporti avversa alle politiche di moderazione delle velocità dei veicoli nelle aree urbane.

Con l'emanazione della "Direttiva sulla disciplina dei limiti di velocità nell'ambito urbano ai sensi dell'art.142 del Nuovo Codice della Strada" il Ministro si è infatti opposto in modo esplicito all'iniziativa assunta dal Comune di Bologna di applicare su un'ampia parte (70%) delle strade comunali il limite di velocità di 30 km/h (Città 30).

Si tratta di una posizione poco comprensibile, non basata su alcuna evidenza tecnica o sperimentale, che si pone in netto contrasto con quanto viene suggerito dai massimi istituti sovranazionali come l'OMS e il Parlamento Europeo, oltre che dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale dello stesso MIT, e che ignora quanto è da tempo ampiamente praticato con risultati innegabilmente positivi in molte altre città nel mondo.

Contemporaneamente il MIT si è fatto portatore delle modifiche al Codice della Strada attualmente in discussione in Commissione Trasporti, in particolare per le parti destinate a depotenziare le norme sulla ciclabilità introdotte dalla legge 120/2020, comprese le strade ciclabili, le corsie ciclabili, gli attestamenti avanzati e il doppio senso ciclabile. Anche in questo caso si tratta di una posizione priva di qualunque giustificazione tecnica, che non tiene conto dell'esperienza di moltissime realtà estere e che dimentica che, da quando sono stati introdotti, questi dispositivi hanno consentito al nostro paese di compiere significativi progressi verso il recupero della ciclabilità come modo di trasporto alternativo.

È inoltre opportuno sottolineare come gli interventi citati, in diversi casi, sono stati in tutto o parzialmente finanziati con fondi del PNRR per la Missione 2-Rivoluzione verde e transizione ecologica- in capo allo stesso MIT; ne consegue che le ventilate modifiche alla normativa vigente comporterebbero una ridefinizione dei progetti in atto e delle risorse, pena la mancata erogazione dei finanziamenti da parte del Programma NEXT Generation EU.

Come tecnici ed esperti da anni impegnati sui temi della pianificazione e della progettazione della mobilità e dei trasporti con specifica attenzione alle aree urbane esprimiamo dunque la nostra profonda preoccupazione per l'involuzione che il nostro paese sta subendo e che lo allontana sempre più dalle scelte attuate da tutti i paesi dell'Unione Europea e dalla comunità internazionale.

È al proposito necessario ricordare l'obbligo di perseguire gli obiettivi indicati sia dagli organismi internazionali a cui l'Italia aderisce (ONU, OMS) che dagli strumenti di politica dei trasporti dell'Unione Europea e Nazionale (Piano Nazionale della Sicurezza Stradale), in particolare la riduzione del 50% degli incidenti al 2030. Tale obiettivo non può essere raggiunto senza poter intervenire con efficacia nell'ambito urbano, dove in Italia si registrano i tre quarti degli incidenti stradali, con un tasso di mortalità che si mantiene costante ormai da un decennio ovvero (pari a 1,1 morti ogni 100 incidenti) e un costo economico che supera i 13 miliardi di euro all'anno.

In questo ambito, dove si concentrano elevati flussi di mobilità motorizzata e non motorizzata, un'alta densità di immissioni e intersezioni e diffuse "interferenze" con altri usi della strada, la velocità rappresenta quasi sempre causa, concausa o aggravante dell'incidentalità: da essa infatti dipendono le distanze di arresto, le energie di impatto, la possibilità di effettuare manovre di emergenza e il restringimento del cono visuale dei guidatori.

Peraltro l'esperienza accumulata da ormai molte città ha dimostrato come la riduzione correttamente attuata della velocità in ambito urbano non sia in contrasto con una mobilità efficiente, dato che l'aumento dei tempi di percorrenza è sempre risultato del tutto marginale se non addirittura inesistente.
Di fronte a questi effetti sulla componente veicolare è necessario considerare anche i vantaggi che la riduzione delle velocità comporta per tutti gli altri utenti della strada, dato che le migliori condizioni di sicurezza e il minor inquinamento acustico e atmosferico favoriscono un maggior utilizzo dello spazio pubblico da parte di soggetti altrimenti penalizzati, come pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili.
Ne deriva che il limite a 30 km/h, se correttamente applicato, non solo non confligge, ma anzi favorisce il diritto alla mobilità e la libera circolazione delle persone.

Sono questi gli elementi di cui come tecnici siamo chiamati a tenere in conto quando nell'ambito delle attività di redazione dei piani di settore (Piani Urbano del Traffico e Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) identifichiamo le misure atte a conseguire gli obiettivi e i target riconosciuti e sottoscritti in ambito nazionale e internazionale.

Il Ministro e il suo Ministero dovrebbero dire come pensano altrimenti di conseguire gli obiettivi indicati dallo stesso Decreto Ministeriale 396 del 28 agosto 2019 con riferimento alla redazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile e, soprattutto, l'obbligo sancito dallo stesso Codice della Strada che all'art.1 pone la sicurezza delle persone tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato.

Sempre nella logica dei PUMS è inoltre essenziale che sia riconosciuto agli abitanti delle singole città, attraverso le istituzioni che li rappresentano, il diritto di decidere all'interno delle proprie politiche di governo della mobilità i tempi e i modi di tali interventi, ricordando che ai sindaci è attribuito il compito di tutela della incolumità pubblica e la sicurezza urbana, che è "un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell'ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale".

Chiediamo pertanto:

  • che il Ministero non solo non contrasti, ma agevoli l'iniziativa di Bologna e delle altre città che intendono adottare il modello di Città 30, che possono costituire un importante esperimento sulla cui base formulare norme e indirizzi in modo più corretto e informato;
  • che non si approvino le modifiche del Codice della Strada avverse alle norme introdotte dalla L.120/2020 sulla ciclabilità, norme che finalmente ci allineano alle modalità adottate negli altri paesi europei;
  • che non si riduca ma anzi si ampli la possibilità di utilizzare sistemi avanzati di telecontrollo delle infrazioni, compreso il limite dei 30 km/h in ambito urbano;
  • che si emani una normativa nazionale sui dispositivi di moderazione del traffico, sulla base di quanto sperimentato dai paesi che presentano tassi di incidentalità e mortalità stradale ben inferiori a quello italiano.

31/01/2024