LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA MOBILITÀ
Articolo di Stefano D'Onofrio su Arcipelago Milano. Le ciclabili a Berlino!
http://www.arcipelagomilano.org/archives/34898
Il commento all'articolo di Eugenio Galli.
Vorrei aggiungere qualche riflessione personale, alla luce dell'interessante intervento di Stefano D'Onofrio qui segnalato.
E' chiaro infatti che vorremmo finalmente poter condividere non più solo parole, per quanto importanti, ma anche azioni coerenti e sostanza politica. Mentre, purtroppo, si assiste in molti casi a una specie di indifferenza mista ad assuefazione.
Al di là di confronti - come quelli assai significativi che l'articolo citato propone - che rendono plasticamente e in modo incontestabile l'esistenza dell'ulteriore spread che divide il nostro paese e la nostra città dalle altre realtà europee, quello che più mi preoccupa è che fatico a vedere segni (e non solo segnali) di un cambiamento CONCRETO. Parlo di segni inequivoci e coerenti nelle scelte progettuali, dalle linee di indirizzo alle modalità di progettazione.
Non si tratta neppure di spendere meno, ma di spendere meglio.
Da noi, infatti, sembra che si continui a ragionare in molti casi secondo una logica di gestione della mobilità che, tra frammentazione, improvvisazione e conflitto, non dovrebbe più avere cittadinanza, da tempo. A costruire piste ciclabili in pieno centro storico (vedi Castello) anche dove non servono realmente. A pensarle persino in quartieri dove si realizzano interventi di moderazione del traffico (così sarà, a quanto pare, nel Quartiere Tortona Solari). A mettere in conflitto le utenze deboli, togliendo spazio ai pedoni (vedi viale Tunisia o viale Gorizia).
E, peraltro, non possiamo neppure dimenticare che oggi rimane pericoloso persino attraversare la centralissima piazza del Duomo (sic!), dove il rischio di essere arrotati dai motorizzati che sfrecciano sotto il palazzo Carminati continua ad essere altissimo (credo che Stefano D'Onofrio ricordi che se ne parlò anche in occasione della audizione di FIAB Ciclobby Onlus in Consiglio di zona 1 il 29 maggio 2013).
Ma non vale solo per piazza Duomo: è di un paio di settimane fa la notizia del pedone investito e ucciso da un SUV in via Conservatorio. Incredibile. Ma dico: abbiamo presente dov'è e come è fatta via Conservatorio? Quale sia il calibro di quella stradina nel centro antico della città?
E allora, se ci rendiamo conto del livello della sfida e della sua importanza, non possiamo più accettare che le logiche sottese alle azioni siano meno che coerenti rispetto al raggiungimento degli obiettivi.
http://milano.corriere.it/.../travolto-un-suv-strisce...