Sul tragico incidente di corso genova a milano
FIAB Milano Ciclobby esprime il suo dolore e si stringe alla famiglia di Franco Rindone, vittima del tragico e inaccettabile incidente di venerdì 7 luglio in corso Genova.
Angolo cieco o no, distrazione o meno, poco importa ora.
Quello che c'è è che non è ammissibile che a Milano, lungo il bordo del centro storico, in condizioni di viabilità stravolta dalla presenza di importanti cantieri stradali, pedoni, ciclisti e TPL possano condividere lo spazio e la strada, da sempre congestionati in questo tratto, con camion di cantiere, mezzi da lavoro, scooter e veicoli privati, fondo stradale sconnesso e parcheggio selvaggio.
L'avevamo chiesto: Milano deve cogliere l'occasione dei cantieri di M4 per cambiare visione e costringere tutti ad assumere abitudini sostenibili.
Nelle nostre osservazioni al documento pubblicato dal Comune di Milano il 6 ottobre 2016 "Azioni per migliorare la mobilità nella cerchia dei Bastioni - Riduzione della congestione dovuta ai cantieri M4", scrivevamo tra l'altro:
Riteniamo che la mobilità a cui si deve far riferimento nel centro storico sia quella leggera e sostenibile: persone a piedi, in carrozzina e in carrozzella, biciclette, cargo bikes, trasporto pubblico.
Altri tipi di mobilità (auto, scooter, autobus turistici, camion) sono incompatibili nel centro storico di una città che voglia offrire ai propri cittadini un ambiente vivibile e di qualità e che ambisca a considerarsi innovativa e virtuosa.
Nel documento si prevede la "eliminazione della corsia preferenziale Atm nel tratto di via De Amicis tra via Olona e via S. Vittore per consentire al traffico privato proveniente da corso Genova di entrare facilmente alla Milano Romana."
Sollecitiamo l'Amministrazione a volgere in positivo i disagi legati alla cantierizzazione di questa fondamentale parte di città, cogliendo questa irrinunciabile occasione per dare segnali che vadano a incidere sostanzialmente e in modo stabile su abitudini ormai insostenibili e antistoriche.
L'anello della circonvallazione dei Navigli, particolarmente in quel tratto, è ora più che mai estremamente congestionato: le corsie sono state ristrette, si sacrifica la corsia ciclabile in un senso, si elimina la preferenziale per il trasporto pubblico nell'altro, si creano strettoie e incolonnamenti, con conseguente inquinamento di tutti i tipi (atmosferico e acustico); iltrasporto pubblico è rallentato, le biciclette non trovano spazi (e ci riferiamo anche alle due ruote intese come veicoli per trasporto merci); la qualità della vita degli abitanti, già difficile per i disagi connessi ai cantieri, viene ulteriormente aggravata: tutto questo perché non si interviene sul traffico privato motorizzato.
Per tutte queste ragioni chiediamo che questa Amministrazione, con coraggio e determinazione, dia un segnale deciso e lungimirante, e colga questa opportunità unica per Milano: contrastare con provvedimenti forti il traffico motorizzato privato non residenziale, cominciando da Area C, proprio cogliendo l'occasione data dai lavori per la realizzazione della M4.
Continuiamo a ritenere che l'anello della circonvallazione dei Navigli debba diventare la circle line dedicata alla mobilità sostenibile: TPL (bus e taxi), biciclette e cargo bikes, percorribile nei due sensi per tutti.
È inaccettabile vedere l'autobus di linea bloccato in mezzo a colonne di veicoli; è impensabile che la corsia ciclabile - utile ed efficace checchè se ne dica - sia presente solo in una direzione.
Rinnoviamo dunque, in questa tragica circostanza, le domande: cosa ne sarà della circonvallazione dei Navigli, una volta terminati i cantieri della M4?
Il Comune ha un progetto di riqualificazione paesaggistica e viabilistica di questo prezioso anello?
Infine: Milano è capace di fare quello scatto che la porti finalmente a essere una città di qualità?
Guia Biscaro
presidente FIAB Milano Ciclobby
Lunedì 10 luglio alle 19 presidio in piazza della Resistenza Partigiana seguito da pedalata sino a Palazzo Marino: https://www.facebook.com/events/1909451242652370/